Quante volte hai cercato un “bel sinonimo” per non ripeterti? Hai scritto guardò, poi hai aperto un dizionario cercando qualcosa di più originale:
osservò, scrutò, fissò, contemplò...
Ma c’è un problema. Non significano la stessa cosa.
Non sono lì per variare. Sono lì per scegliere con precisione.
La parola perfetta non è diversa. È esatta.
È il cuore di questa rubrica.
E lo vedrai subito partendo da una delle azioni più semplici e frequenti:
guardare.
Guardare non è osservare
Entrambe implicano l’uso degli occhi. Ma non raccontano la stessa scena.
Guardare è un atto visivo.
Osservare è un atto cognitivo.
Chi guarda vede.
Chi osserva vuole capire.
Guardare non è fissare
Anche fissare implica lo sguardo. Ma aggiunge una carica emotiva.
Fissare è lo sguardo che trattiene. Che immobilizza. È perfetto per descrivere uno stato emotivo forte, spesso silenzioso.
Guardare non è scrutare
Qui entra in gioco il sospetto, la ricerca, la tensione.
Scrutare è guardare per scoprire, per decifrare, per stanare. È lo sguardo dell’investigatore. Del dubbio. Del desiderio di verità.
Guardare non è contemplare
Questo è lo sguardo che si lascia andare. Che non cerca, non analizza, non trattiene. Si perde, si emoziona, si connette.
Contemplare è lo sguardo che sente, che vibra. Che si sofferma non per capire, ma per essere presente.
E allora: cosa cambia? Tutto.
Prova a rileggere queste quattro frasi:
“Lo guardò.”
“Lo osservò.”
“Lo fissò.”
“Lo scrutò.”
Sono solo verbi, è vero. Ma cambiano il modo in cui immagini la scena.
Cambiano la relazione tra i personaggi. Cambiano l’emozione.
La scelta delle parole non è una questione di stile. È una questione di senso.
La prossima volta che scrivi...
Non cercare un’alternativa per paura di ripeterti. Chiediti che tipo di sguardo vuoi raccontare perché tra guardare, osservare, scrutare, fissare, contemplare,
non c’è una parola migliore, c’è solo quella giusta per quella scena, per quel momento, per quel significato.
La parola perfetta non è diversa. È esatta.
Vuoi continuare a scoprire le sfumature della lingua?
Ogni settimana su questo blog e su Instagram trovi un nuovo approfondimento.
Ti aspetto anche nella newsletter, se vuoi riceverli direttamente via mail.
E se questo articolo ti è piaciuto, salvalo, condividilo, e... rileggilo ogni volta che stai per cercare un sinonimo.
Buona scrittura!
Privacy Policy - Cookie Policy - Termini e Condizioni
Daniela Zacchi - via Roma 35, 13845, Ronco Biellese (BI) - P.Iva 02730960024